Il borgo di Austis si trova al centro della Sardegna, nella Barbagia di Ollolai, regione storica in provincia di Nuoro. Di prevalenza granitico, il territorio di Austis è uno dei più variegati della Sardegna: boschi ricchi di castagni, lecci e roveri secolari si alternano a distese di querce da sughero e macchia mediterranea. A valle si trova il lago di Benzone, un bacino idroelettrico artificiale in cui affluisce il fiume Taloro. Il territorio è sempre stato dedicato ad un uso agro-pastorale, infatti già dai primi anni del 1800 l’economia del paese si reggeva quasi unicamente sulla pastorizia (vacche, pecore e capre) mentre l’agricoltura non era tenuta in gran conto se non per poche produzioni come l’orzo, i legumi e le patate. Tra i legumi che si coltivavano ad Austis c’è in particolare una varietà di fagiolo, su pisu nieddu di Austis, che è una varietà molto rinomata e particolare che oggi sta quasi scomparendo se non per qualche piccolo produttore che la coltiva ancora oggi in maniera totalmente biologica. A quei tempi diversi torrenti scorrevano nel territorio e le loro acque servivano per mettere in moto mulini e gualchiere. Le gualchiere erano macchinari utilizzati nella lavorazione della lana e si considera che ad Austis ce ne fossero più di 10; non è un caso infatti che un quartiere storico “Sas Kracheras” ne conservi ancora il ricordo nel nome. 

Le rocce monumentali di Austis

Il territorio naturale di Austis regala scenari di rara bellezza e offre la possibilità di fare escursioni di ogni tipo grazie ai diversi sentieri che regalano panorami mozzafiato. Le rocce granitiche che affiorano nella natura, scolpite dagli agenti atmosferici negli anni, sono una particolare caratteristica del territorio e sono disseminate in tutta l’area. La più famosa è sicuramente Sa Crabarissa, un massiccio granitico di circa 30/40 metri che ha le sembianze di una donna in costume sardo. Altre rocce degne di nota sono Su Cannizzu, una massiccio a forma di aquila, Sa Conca de Oppiane, Su Nou pertuntu e Su Nou Orruendeche. Quest’ultimo attira tantissimi visitatori perché è incredibile come un massiccio di granito riesca a restare in bilico sopra un altro senza crollare, inoltre è cava all’interno e chi la visita ha la possibilità di vivere uno dei tramonti più belli di tutta la vita. Un altro luogo naturale magico è la foresta vergine di Tannoro, una zona incontaminata e percorribile solo a piedi attraverso aspri e suggestivi sentieri nel bosco. Questo territorio è popolare anche grazie alla leggenda de Sas Maschingannas de Tannoro. 

I sentieri, dai carbonai alle mountain bike 

La rete sentieristica del paese si è sviluppata in momenti diversi dal 1996 quando il comune di Austis ha dato in concessione all’Ente Foresta circa 1000 ettari di terreno. Si tratta di percorsi che raccontano delle storie come per esempio quella delle antiche carbonaie. In antichità infatti si trasformava la legna in carbone vegetale per gli usi più disparati. Oggi restano le tracce solo delle aie carbonili, ovvero gli spiazzi dove avveniva la cosiddetta carbonizzazione della legna che oggi si presentano spesso come spazi circolari, terra annerita e pietre o massi che delimitavano la carbonaia. 

Ma la natura e i boschi di Austis sono stati anche i percorsi principali di pastori e agricoltori che qui lavoravano e passavano la maggior parte del loro tempo tanto che è possibile avvistare resti di antichi ovili.  Oggi è possibile visitare questi percorsi a piedi o in mountain bike ed è bellissimo scoprire questi punti di interesse storico mentre ci si immerge tra suggestivi boschi di sugherete, aree rimboschite, macchia mediterranea e ovviamente le rocce monumentali che ormai sono vere e proprie sculture naturali. 

Il paese 

Il centro abitato del paese è abbastanza raccolto e presenta una parte antica ben conservata e caratteristica dei paesi montani: le case sono prevalentemente in granito con copertura in legno e alcune hanno cortili cinti da alte mura in granito e caratteristici balconi in legno che si affacciano sui piccoli vicoli. Tra gli edifici più rilevanti non è possibile non nominare la casa storica appartenuta al cavalier Marcello, nobile di fine 1800 e  la Domo Tunda, quest’ultima in particolare è uno degli edifici più curiosi e interessanti del centro abitato, si tratta di una costruzione a tre piani con pianta semicircolare. Il paese offre ai suoi visitatori i servizi tipici di un villaggio montano vivo come il forno, il macellaio, la biblioteca, il fioraio, il tabacchino e ovviamente diversi bar, ristoranti e zilleri sardi in cui assaggiare vini e liquori dell’isola. Negli ultimi anni il paese è stato abbellito da diversi murales realizzati da artisti locali, tra tutti Danilo Carta, e da alcune sculture tra le quali spiccano quelle realizzate negli anni ‘80 e ‘90 dall’artista locale Elio Antonio Sanna. In ottica di valorizzazione del territorio esiste anche un museo comunale, la Casa della Memoria, in cui saranno conservati reperti e testimonianze dell’antica storia di Austis.